Fondatore: Andrew Taylor Still
Principi: Le singole strutture anatomiche del corpo sono unite fra loro tramite le fasce, costituite di tessuto connettivo specializzato. Le fasce rispondono al movimento involontario del liquido cefalo-rachidiano, al movimento autonomo delle visceri, e ai movimenti volontari o involontari dell’apparato locomotore. Esse contengono nervi, vasi sanguinei, vasi linfatici, fluido extracellulare, e diverse cellule differenziate. Le fasce hanno proprietà contrattili ed elastiche e rispondono al modello “molla – cilindro idraulico” di Robert W. Little Ph.D. citato da Upledger, J.E. e Vredevoogd, J.D. Ogni azione che vada a ostacolare l’elasticità delle fasce, ha come conseguenza l’ostruzione alla corretta circolazione dei liquidi e il disturbo dell’ attività del nervo. Il raccorciamento ed il rigidità che si instaurano nella fascia che ha subito un trauma, saranno motivo di ulteriore congestione e fibrosi. Quando la fascia diventa più spessa sotto l’effetto del trauma, la perdita di elasticità provoca un ulteriore restrizione della mobilità.
Metodo: Secondo A.T. Still, la fascia è il punto del corpo dal quale la malattia si propaga. Scrive: “E’ tramite la sua azione che viviamo, tramite il suo fallimento che il corpo appassisce o si gonfia, e muore”. Secondo William Garner Sutherland D.O., più importante ancora è considerare lo spazio tra le fasce.
Indicazioni: Dal momento che la struttura delle fasce è omnipresente, queste devono essere sempre prese in considerazione nel trattamento osteopatico. E’ importante tenere presente che le fasce contengono il nostro essere ed esprimono sotto un certo aspetto la nostra essenza.