Fondatore: William Garner Sutherland D.O.
Principi: In una “tensione articolare legamentosa” – espressione preferita da W.G. Sutherland – i legamenti di un’articolazione si trovano normalmente in tensione reciproca ed equilibrata, e quasi mai, nella normale gamma di movimenti, sono completamente rilassati. Nel momento in cui il movimento si spinge oltre quei valori, la tensione si squilibra, e gli elementi della struttura legamentosa che limita il movimento in quella determinata direzione vengono sottoposti a uno sforzo e si indeboliscono. La lesione risultante si mantiene a causa della preponderanza di forze esercitate reciprocamente da parte degli elementi non sottoposti a sforzo. Ciò blocca il meccanismo articolare o impedisce il movimento libero e fisiologico. A causa della tensione sbilanciata le ossa assumono una posizione che è più vicina a quella nella quale si è prodotto lo sforzo anziché a quella che si sarebbe determinata in condizioni normali, e la parte indebolita dei legamenti consente il movimento nella direzione dalla lesione oltre la normalità. La gamma di movimenti nella direzione opposta è limitata dalla tensione più forte e non contrastata da parte degli elementi che non sono stati sollecitati.
Metodo: Ci si è riferiti all’approccio del dottor Sutherland riguardo al trattamento di aree diverse dal cranio con l’espressione “tecniche generali”. L’articolazione viene spinta nella direzione della lesione, esagerando la posizione della lesione stessa fino al punto in cui la tensione degli elementi indeboliti della struttura legamentosa è uguale o leggermente superiore a quella degli elementi non sollecitati. Si raggiunge cosi il punto di tensione equilibrata. Forzando l’articolazione a muoversi oltre quel punto si aumenta la tensione già presente. Forzando invece l’articolazione a muoversi all’indietro e allontanandola dalla direzione della lesione si sollecitano i legamenti che si trovano in una situazione normale senza forze contrapposte. Se si esercita questa manovra con spinte o strattoni esiste senz’altro la possibilità di separare le fibre dei legamenti dai loro punti di inserzione sulle ossa. Nel momento in cui la tensione è correttamente equilibrata si fa appello alla collaborazione del paziente che, respirando in un certo modo o esercitando forza muscolare, potrà superare la resistenza dei meccanismi di difesa del corpo per risolvere la lesione.
Indicazioni: Lesioni articolari e legamentose, particolarmente indicato nel trattamento delle lesioni da trauma e nella correzione dei bambini.